Pompeo Locatelli: Economista

Un consulente dal volto umano

Gli studi in Economia e Commercio completati all’Università Cattolica del Sacro Cuore dopo aver conseguito la maturità scientifica; e la palestra fondamentale del bar – pasticceria Remo Locatelli nel vedere all’opera Remo e Carla, i suoi genitori e nelle commissioni che gli affidavano e che lui rendeva… profittevoli.

Il Pompeo Locatelli economista è un commercialista all’albo ma non per vocazione e attività. Consulente per le imprese, è partecipe attivo in diversi consigli di amministrazione. Dunque, formazione sui libri; ma, soprattutto, sul campo. In prima linea.

La sua vicenda professionale è scandita da alcune tappe significative. Già commissario governativo di Federconsorzi chiamato dal governo presieduto da Giovanni Goria – e sollecitato sul tema anche da frequenti interlocuzioni con Giulio Andreotti – a occuparsi del più importante concordato a livello europeo. Una vicenda assai spinosa visto le cifre del dissesto che sfioravano i 4.500 miliardi di lire. A più riprese ha partecipato a tavoli di lavoro di Commissioni Governative per le Privatizzazioni. E’ stato al centro di fondamentali partite economiche e finanziare; tra le altre, l’opaca vicenda Sme, quando ha acceso l’attenzione verso il tentativo di svenderla a Carlo de Benedetti attraverso l’Iri guidato da Romano Prodi. Per opporvisi promosse una cordata composta da Pietro Barilla, Silvio Berlusconi e Michele Ferrero che si dimostrarono interessati all’acquisto. La mossa ebbe il merito di fare luce su quell’operazione al ribasso, tanto è vero che la vendita successiva della Sme – tre anni dopo – avvenne con la formula dello “spacchettamento”. Con un ricavo di molto superiore alla cifra concordata per la vendita a De Benedetti. E ancora: la complessa ed istruttiva partita Enimont: è il promotore del cosiddetto “patto del cowboy”, opportuna chiave per cercare una via d’uscita ragionevole allo stallo societario sorto in Enimont tra l’Eni e la Montedison – Ferruzzi.

E come non ricordare il suo fondamentale ruolo nella vendita di un Milan in gravissima crisi finanziaria a Silvio Berlusconi? Locatelli, pur sfegatato tifoso dell’Inter, anche in quell’occasione ha fatto prevalere il rispetto verso la propria professione alla passione per la Beneamata.

Di solida cultura liberale e dunque avverso a qualsiasi forma di consorterie, per l’esercizio della sua attività di consulente ha coniato la formula di one man company: uno studio snellissimo, praticamente uno studio “tascabile” e una rete di collaboratori qualificati di volta in volta interpellati per le specifiche competenze. Professionisti capaci e, soprattutto, operativi nei territori dove il cliente svolge la sua attività. Insomma, una realtà fisicamente in miniatura eppure, alla prova dei fatti, lo studio più grande d’Italia. Sembra un paradosso, ma è la pura verità.

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“A me, vivere, piace. E le cose le faccio con passione, sacrificio. Tutte.
Inoltre mi auguro che i miei successi e/o errori, il particolare modo di operare e  propormi in assoluta sincerità, possano venire raccolti dalle nuove generazioni.
Se ciò avverrà anche in minima parte, mi sentirò gratificato.”

Pompeo Locatelli