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La crisi economica vista dalla prospettiva molto particolare di un commercialista di lungo corso che da decenni lavora al fianco di grandi aziende e piccoli medi imprenditori. Dal suo osservatorio privilegiato Pompeo Locatelli traccia una lucida analisi di quella che ormai è visibilmente una crisi a due facce: da una parte quella disperata dei <<Brambilla>>, i piccoli e medi imprenditori strozzati dalle banche, vessati da una burocrazia impazzita e tartassati dal fisco, e dall’altra quella dei grandi gruppi industriali e finanziari perennemente sostenuti dalla rete del <<capitalismo relazionale>>, quello dei salotti buoni dove la finanza va a braccetto con la politica. In questo diario della crisi si leggono in controluce i mali cronici del sistema industriale italiano in cui il peso delle PMI, pari all’85%, è inversamente proporzionale all’attenzione che i legislatori e la politica riservano ai Brambilla. Di fronte a questa sperequazione Locatelli da una scelta di campo e, forte della sua decennale esperienza professionale, si schiera dalla parte dei piccoli e medi imprenditori per i quali la crisi globale diventa troppo spesso tragedia personale. Nella sintesi tra quadro generale e casi particolari sta la forza di questo libro che a tratti si trasforma in un vero e proprio manuale di sopravvivenza per imprenditori su come difendersi dal sistema bancario, come ristrutturare, come utilizzare i nuovi strumenti legislativi per le aziende in difficoltà, come cambiare l’approccio psicologico per non essere travolti dai problemi. Ci sono anche, in queste pagine, alcune proposte tecniche per far fronte all’emergenza, ad esempio quella di una norma di legge che impedisca la revoca unilaterale e immediata dalle linee di credito. Per tante PMI potrebbe fare la differenza ed essere la leva che consente di risollevarsi e ripartire. E se ripartono le PMI, riparte il Paese.
GIANPAOLO BRIGATI says:
Egregio Collega Dott. Locatelli,
sottoscrivo al 100% le sue considerazioni sul discorso ” il credito alle piccole
imprese”.
Purtroppo il problema nasce dalla ” scarsità ” della nostra classe politica che
purtroppo non conosce la realtà, non avendo mai svolto una attività : quindi
non conosce la materia dove è chiamata a legiferare.
Comunque è molto importante che ci siano voci qualificate come la sua, che
cercano di aprire le orecchie ai tanti sordi.
Continui pure a farsi sentire e a farsi leggere.
Con i più cordiali saluti.
gian paolo brigati
rag commercialista
rubiera ( reggio emilia)
Flavio says:
Buonasera Dottore. Leggo ora il suo articolo sulla Popolare di Bari e mi interrogo. Se il soggetto dell’art.47 della Costituzione è “la Repubblica”, perché al solito le Autorità di vigilanza pretendono di aver delegato la tutela del risparmio ai banchieri? E se sono così certe di aver sempre fatto il loro dovere perché non hanno mai tempestivamente reso pubbliche le risultanze integrali della loro attivita’ Ispettiva? Forse esse non ricordano che il risparmiatore è tale 365 giorni all’anno e non solo il giorno del dissesto e/o della truffa subita. Un cordiale saluto FM